IRREGOLARITÀ INTESTINALE: I SINTOMI
L’irregolarità intestinale non è una condizione grave di per sé, tuttavia i disturbi associati possono essere anche molto fastidiosi ed incidere sulla qualità della vita. I principali disturbi associati all’irregolarità intestinale sono gonfiore e/o stipsi:
- avremo stipsi vera e propria nel caso di un numero di evacuazioni inferiore alle 3 a settimana, ma ci riferiamo, oltre che al numero, anche all’eventuale difficoltà di espellere le feci. Un transito intestinale rallentato porta infatti a un maggior tempo che le feci trascorrono nell’intestino: durante questo tempo le feci si impoveriscono di acqua, diventando così più dure e ancora più difficili da espellere, comportando quindi un’evacuazione incompleta o addirittura dolorosa.
- durante questo “ristagno”, la massa organica contenuta nelle feci continua a fermentare poiché i microrganismi componenti il microbiota intestinale perseguono nella loro azione: questo può comportare una maggiore produzione di gas e conseguente gonfiore, distensione addominale e flatulenza.
Difficilmente l’irregolarità intestinale comporta gravi conseguenze; è però purtroppo abbastanza frequente, in casi di cronicizzazione del rallentamento del transito, la formazione di un fecaloma, ovvero di un “tappo” di feci dure che diventano impossibili da espellere e richiede l’intervento del medico per la sua rimozione.
IRREGOLARITÀ INTESTINALE: I RIMEDI
I passi da seguire per risolvere o attenuare questo fastidiosi disturbi partono come sempre dall’alimentazione.
È fondamentale in primo luogo un buon apporto di fibre (la dose raccomandata è di 25-30 g al giorno, l’equivalente di 7 mele), poiché la massa che esse vanno a comporre nell’intestino rappresenta il substrato su cui agiscono le molteplici specie batteriche del colon. L’azione di questi batteri non solo interviene sulla quantità del contenuto dell’intestino, che come abbiamo visto è una determinante fondamentale per innescare un sano e completo processo di defecazione, ma insiste anche direttamente sulla motilità intestinale, oltre ad essere vera e propria fonte di nutrimento per i batteri “buoni”.
Ma come fare per aumentare la quantità di fibre che introduciamo quotidianamente con la dieta? Ecco 3 consigli utili:
- preferire gli alimenti integrali, che non sono stati privati industrialmente degli strati più esterni dei chicchi di cereali, quelli più ricchi di fibra
- consumare ad ogni pasto frutta e verdura: sono gli alimenti più ricchi in fibra, oltre a preziose vitamine e sali minerali
- via libera ai legumi, da preferire decorticati se si soffre di gonfiore e meteorismo
Insieme all’assunzione di fibre, è poi sempre consigliabile fare un po’ di movimento ogni giorno e soprattutto assumere quotidianamente almeno 2 litri d’acqua.
Tuttavia, non sempre risulta agevole assumere tutte le fibre di cui abbiamo bisogno solo con l’alimentazione: in questi casi, è possibile ricorrere all’aiuto di un integratore di fibre.